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Paolo Conte alla Scala - Il Maestro è nell'anima

Dal sito paoloconteofficial.com 

Lo storico concerto ne è insieme fulcro preponderante e pretesto per entrare nell’anima del Maestro, osservarlo dietro le quinte e durante le prove, e interrogarlo nel suo rapporto con la musica e con i musicisti, con le parole e le sue passioni. La voce del Maestro di oggi si mescola poi con quella del Paolo Conte giovane, attraverso immagini di repertorio dell’archivio di famiglia che raccontano “sotto le stelle del jazz, ma quanta notte è passata”. La sua caratteristica percezione “jazz” dell’arte emerge con grande pienezza nell’opera multimediale Razmataz, da lui stesso definita una “storyboard sonorizzata”: formata da una raccolta di disegni, accompagnati da musica e dialoghi, racconta un incontro-scontro tra diverse culture in una fumosa, caotica e seducente Parigi anni anni Venti. Alcune delle oltre 1800 illustrazioni di Razmataz sono visibili agli Uffizi, ma la mostra è composta però principalmente di materiali inediti. Il 7 gennaio, al termine dell’esposizione, Paolo Conte donerà al museo l’ Autoritratto di un pirla, del 1978, entrando così a far parte della più vasta e prestigiosa collezione di autoritratti d’artista al mondo.

Musica, ricordi e confidenze quindi si uniscono in questo film prezioso, intimo e poetico, che va dritto al cuore artistico di un musicista che nel 2001, al termine della sua tournée negli Stati Uniti, la critica americana definì “traghettatore estetico dal Novecento al futuro”. Una definizione precisa, capace di mettere in luce al contempo lo spirito radicale e originario dell’opera del Maestro e la sua grana più modernista, in grado di darsi autenticamente al domani, grazie all’eterna contemporaneità che è propria della classicità.

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